LETIZIA

  • Marchesi di Mompileri (mpr.).

  • Arma: bandato d’oro e di rosso; col capo d’oro a tre rose, gambute e fogliate di verde.

  • Arma rappresentata nel Blasonario Generale Italiano.

  • Famiglia iscritta nel Registro della Nobiltà Italiana.

Illustre Casata annoverata tra le antiche famiglie ascritte al Patriziato di Capua. Prisco fu Custode dei Quinternioni Feudali dell’Archivio di Napoli dal 1769 al 1779. Un ramo fu portato in Sicilia da Giuseppe il quale acquistò il titolo di Marchese di Mompilieri di cui ottenne investitura nel 1766. Mompilieri, località oggi in provincia di Catania, aveva anticamente un’ampia estensione che comprendeva territori ricadenti negli odierni comuni di Mascalucia, Nicolosi e Belpasso. Nel 1399, Re Martino I concesse al Nobile messinese Galvagno de Turtureto, il titolo di Barone della Terra di Mompileri; titolo che passò poi al nipote Tommaso (1424) e quindi alla figlia di questi, Lucia (1450). Nel 1645 i Turtureto cedettero il feudo di Mompileri al banchiere genovese Giovanni Andrea Massa. Con la divisione del titolo feudale dall’utile possesso del feudo, Re Filippo IV di Spagna, con Privilegio dato il 13 feb. 1650, concesse il titolo di primo Marchese di Mompilieri al Nobile genovese Barnaba Giacinto Merelli. Quindi furono investiti di tale titolo i figli che questi ebbe dalla Nobil Donna siciliana Laura Alliata Lavagi e cioè: Paolo nel 1666, Vincenzo nel 1669 e Fiordiligi nel 1698. Quest’ultima, per via della morte senza prole dei due fratelli maschi, ebbe in eredità il titolo che passò quindi nel 1699, per via matrimoniale, al marito Giuseppe Fernandez de Medrano, Maestro Razionale e Giurisperito del Tribunale del Real Patrimonio. Nel titolo successe poi il loro figlio Francesco Fernandez de Medrano Omodei, investito nel 1725, il quale lo vendette al Patrizio capuano Giuseppe Letizia, ultimo investito del titolo di Marchese di Mompilieri il 10 gen. 1766. Questi, dalla moglie Aurora d’Aquir, ebbe tre figli: Antonio, nato il 16 ott. 1760 a Capua, Avvocato, fondatore di una loggia massonica a Capodichino, accusato di cospirazione contro i Borbone, arrestato, condannato ed esiliato nel 1799, rientrò a Napoli al seguito delle truppe d’oltralpe durante il “decennio francese” (1806-1815) arruolandosi nelle Reali Guardie del Corpo col grado di Colonnello della Legione di Avellino, sposato con la Nobile Donna Aurora dei Principi Spadafora ebbe Giuseppe; Francesco, nato il 30 lug. 1763 a Napoli, membro della loggia massonica fondata dal fratello maggiore, anch’egli arrestato, condannato ed esiliato nel 1799, rientrò a Napoli dopo la Pace di Firenze (1801); Giovanni, nato il 14 lug. 1766 a Napoli, Avvocato, anch’egli rivoluzionario, più volte arrestato, rifugiatosi a Nizza e poi a Oneglia (città in potere dei francesi), durante la “Repubblica Napoletana” del ’99 rientrò in patria dove l’anno successivo fu arrestato e condannato. Attuali rappresentanti:

Francesco, Marchese di Mompileri, n. a Piove di Sacco (Padova) il 3 gen. 1967, f. di Antonino (n. a Naso, Messina, il 6 apr. 1936, di Francesco) e di Carolina Rifici, Laureato in Materie Letterarie e in Scienze Giuridiche, Docente di Italiano, Latino e Storia, Giornalista Pubblicista, Membro dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, da cui: Antonio, n. a Piacenza il 18 dic. 2014, dall’unione con Alessandra Cardone.
Fratello: Giuseppe, Nobile dei Marchesi di Mompileri, n. a Piove di Sacco (Padova) il 10 gen. 1973, da cui: Carolina Maria, n. a Milano il 23 set. 2019, dall’unione con Giorgia Guazzalini.

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