RIVISTA NOBILIARE
L’Accademia Araldica Nobiliare Italiana — oltre a pubblicare con cadenza triennale l’Elenco dei Titolati Italiani con l’annesso Blasonario Generale Italiano, opera consistente in un repertorio (cioè un almanacco riportante gli stemmi, gli stati familiari con indicazione delle nascite, matrimoni, morti, residenze) delle più importanti famiglie nobili italiane — pubblica la Rivista Nobiliare.
Come scritto nell’Editoriale del primo numero pubblicato nel 2006, la Rivista Nobiliare «si pone come organo informativo dell’attività dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana e come strumento di approfondimento delle materie dell’araldica, della genealogia, del diritto nobiliare e degli Ordini cavallereschi. Rispetto alle analoghe pubblicazioni già presenti nel panorama italiano, essa intende distinguersi per semplicità di forma e contenuti. Ovviamente semplicità non significa superficialità: gli argomenti verrano trattati con la dovuta serietà e completezza, ma con il linguaggio più semplice possibile in modo da rendere la Rivista Nobiliare un periodico apprezzato anche dai neofiti. Proprio ad essi la Rivista Nobiliare vuole dimostrarsi particolarmente attenta, attraverso articoli che offrano loro le nozioni fondamentali relative ai temi trattati ed invitandoli, sin da subito, a sottoporre alla redazione le loro curiosità, i loro dubbi, o veri e propri quesiti, ai quali si darà risposta nei numeri successivi».
Ed il successo della Rivista Nobiliare maturato in questi anni si deve proprio al fatto che essa si rivolge a coloro che si avvicinano per la prima volta all’araldica ed alle materie affini, con un linguaggio semplice e comprensibile, in modo che l’appassionato possa, attraverso la lettura dei singoli argomenti di volta in volta trattati, approfondire, per gradi, la conoscenza di materie invero assai complesse.
Ancora scrivemmo: «le materie dell’araldica, dei titoli nobiliari, della cavalleria, insieme a tutto ciò che si riferisce alla nobiltà, non possono essere ridotte dalla cronaca a semplici fatti di costume, in occasione di particolari eventi mondani o scandalistici, ma devono essere considerate nel loro originario prestigio attraverso trattazioni scientifiche che ne mettano in risalto la complessità, indice della loro antichissima origine. Nel corso dei secoli, esse sono state oggetto di una legislazione specifica, di una evoluzione dottrinale e giurisprudenziale di cui deve essere tramandata la memoria affinché esse siano tuttora apprezzate nel giusto valore. Si consideri poi che, come vi sarà occasione di approfondire, vi sono aspetti relativi alle suddette materie che ancora oggi hanno rilievo giuridico. Si pensi, per esempio, al diritto alla cognomizzazione dei predicati nobiliari, sancito dalla XIV disposizione transitoria della Costituzione, alla registrazione dello stemma come marchio di fabbrica, all’autorizzazione all’uso delle onorificenze cavalleresche, ecc. Dunque, pensiamo che la nobiltà meriti ancora molta attenzione».
Ebbene, trascorsi oltre dieci anni, queste parole costituiscono ancora oggi la nostra guida. Con il nostro periodico abbiamo infatti dimostrato la modernità dei molteplici argomenti legati all’araldica, al diritto nobiliare, agli Ordini cavallereschi.
Leggendo gli Indici dei numeri sinora pubblicati (pubblicati come Supplemento al numero 19) si potranno trovare molti articoli dedicati ad aspetti assai attuali delle materie trattate: si pensi agli interventi normativi riguardanti l’araldica pubblica o la disciplina del nome e del cognome, le circolari ministeriali in tema di predicati nobiliari o in tema di Ordini cavallereschi, le sentenze sulla cognomizzazione dei predicati nobiliari o sulla disciplina delle onorificenze cavalleresche, ecc..
Certamente il nostro impegno proseguirà in futuro per continuare a fornire al lettore una guida utile per orientarsi nel complesso ma assai affascinante mondo dell’araldica, della nobiltà, degli Ordini cavallereschi.