GUELFI CAMAIANI

  • Conti Palatini (m.); Nobili dei Conti (f.); Patrizi di Arezzo (mf.).
  • Arma: partito: nel 1° d’azzurro, al cervo saliente sopra un monte roccioso movente dalla punta dello scudo verso destra con un pino nodrito sulla vetta, il tutto al naturale (Guelfi); nel 2° d’azzurro, alla banda d’oro (Camaiani); sormontata la partizione dal capo d’Angiò comune alle due armi.
  • Motto: ALTIORA.
  • Arma rappresentata nel Blasonario Generale Italiano.
  • Famiglia iscritta nel Registro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana.

Illustre famiglia derivata alla metà del XVII secolo dal matrimonio tra il Nobile Benedetto Guelfi e la Nobile Faustina Camaiani, decorata da Papa Clemente XI con Breve del 2 apr. 1717 del titolo comitale del Sacro Palazzo e ammessa al Patriziato aretino nel 1756. L’esistenza dei Guelfi nell’aretino è dimostrata sin dal 1114, anno nel quale Guelfo di Ranieri donò al Monastero di Camaldoli i Castelli di Bazzena, Gello e Serre, posti nel territorio di San Sepolcro. Come risulta negli Annali Camaldolesi, un Guelfo aretino fu inviato da Federigo Re di Sicilia quale messo al Monastero di Camaldoli. Ser Cassandro di Guelfo di San Sepolcro, nel 1311 risulta Priore della Confraternita di San Bartolomeo fondata da San Francesco nel 1278; carica mantenuta per molti anni nella Casa dei Guelfi. Nel 1445 Messer Tommaso di Uguccio di Piero di Mino di Guelfo, fu il primo di molti Gonfalonieri che la famiglia dette al Comune di San Sepolcro. L’aretino Onofrio (Nofri) Camaiani (1517-1574), figlio del Dottore di legge Giovan Francesco di Onofrio, Dottore “in utroque iure”,  Avvocato Concistoriale, fu un valente Diplomatico alla corte pontificia per conto di Cosimo I che nel 1555 gli conferì la cittadinanza fiorentina e nel 1557 la carica di Capitano di Giustizia di Siena (come ricorda l’antica lapide con stemma posta nel cortile del Palazzo Pubblico di quella città); tornato nel 1560 a Roma, ricoprì le cariche di Avvocato Fiscale, Protonotaro Apostolico e Consigliere dell’Inquisizione e della Sacra Consulta, ed ebbe parte principalissima nel conferimento da parte di Sua Santità Pio V del titolo di Granduca a Cosimo I de’ Medici, avvenuto con Bolla del 27 ago. 1569. Pietro (1519-1579), fratello del precedente, Diplomatico di Cosimo I e da questi inviato al Concilio di Trento, fu Nunzio Apostolico, Vescovo di Fiesole dal 1552 al 1556 e di Ascoli Piceno dal 1556 al 1579, anno della sua morte. Antonio, altro fratello di Onofrio, Gentiluomo aretino al servizio del Cardinale Giovanni de’ Medici, vestì l’abito dei Cavalieri di Santo Stefano nel 1562. Cosimo fu Governatore di Todi nel 1574, di Narni nel 1576, di Fano nel 1583 e di Camerino nel 1591. Il Nobile Capitano Benedetto Guelfi, Gonfaloniere di San Sepolcro nel 1652, in virtù del matrimonio con la Nobile Faustina Camaiani ultima di quella Casa, aggiunse per eredità e successione il cognome e l’arma dell’estinta famiglia Camaiani. Dal predetto Benedetto si ebbe Ranieri Francesco Guelfi Camaiani da cui Benedetto, prima Paggio alla Corte di Toscana poi Gonfaloniere di Arezzo, che nel 1709 sposò Caterina del Barone Francesco Albergotti. Bartolomeo Felice (1714-1773) fu Vescovo di Colle Val d’Elsa dal 1759 al 1771. Stefano Luigi, di Ranieri di Benedetto, vestì l’abito dei Cavalieri di Santo Stefano nel 1761, così come i figli Benedetto Luigi nel 1785 e Ranieri nel 1806. Pietro di Benedetto, Cavaliere Professo dell’Ordine di San Giacomo, Maresciallo di Campo dei Reali Eserciti di Sua Maestà Cattolica, fu Comandante Generale della Piazza di Orano, Mazarquivir e suoi Castelli; morto nel 1785, trovasi ritratto in un dipinto conservato nella Pinacoteca Comunale di Arezzo. Con Decreto Ministeriale del 21 mag. 1893, dato in favore di Guelfo Antonio di Adriano di Benedetto, i membri di questa famiglia sono stati riconosciuti nei titoli di Conti Palatini (m.); Nobili dei Conti (f.); Patrizi di Arezzo (mf.). Dal predetto Guelfo Antonio, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Buggiano il 31 gen. 1857 † a Firenze il 1° set. 1927, fondatore dell’Ufficio Araldico Italiano poi Istituto Genealogico Italiano, sp. con Licinia Giovanna Capitani, discendono gli attuali rappresentanti, fra i quali:
† Guelfo, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 28 lug. 1928 † a Firenze il 3 dic. 1982, f. di Piero (n. a Firenze il 16 gen. 1896 † a Firenze il 30 nov. 1951, Direttore dell’Istituto Genealogico Italiano, araldista insigne, genealogista, autore della fondamentale opera «Dizionario Araldico» la cui prima edizione vide la luce nel 1940 a cura della casa editrice Hoepli di Milano, Console Onorario della Repubblica del Panama, Medaglia d’Argento al Valor Militare nel primo conflitto mondiale) e di Maria Teresa Paoletti, Direttore dell’Istituto Genealogico Italiano, fondatore della Società Italiana di Studi Araldici e Genealogici, fondatore della Rivista «Archivio Genealogico», collaboratore delle principali riviste italiane e straniere di araldica e genealogia tra cui: «The Genealogist’s Magazine» (Londra), «The Genealogical Helper» (U.S.A.), «Rivista Araldica» (Roma), «Tribuna Araldica» (Genova), «Archivio Genealogico» (Firenze), «Toscani nel Mondo» (Firenze), «Giornale d’Italia» (Roma); autore di importanti opere quali: «Fonti Manoscritte Inedite di Araldica e Genealogia conservate nelle Biblioteche e Archivi d’Italia» (Firenze, 1963), «Il Liber Nobilitatis Genuensis e il Governo della Repubblica di Genova fino all’anno 1797» (Firenze, 1965), «L’ultimo Guardasigilli Nicolò Lami e la Toscana del suo tempo con nuove lettere inedite del Granduca Leopoldo II» (Bologna, ed. Forni, 1975), «Un illustre toscano del settecento, Filippo Mazzei, medico, agricoltore, scrittore, giornalista, diplomatico» (Firenze, 1976, con prefazione di Giovanni Spadolini), «Genealogy in Italy» (Firenze, 1979); relatore in numerosi Congressi Internazionali di studi Araldici e Genealogici tra cui: Stoccolma (1960), l’Aja (1964), Berna (1968), Vienna (1970), Liegi (1972), Monaco di Baviera (1974) e Madrid (1982); Membro Effettivo del Collegio Araldico (Roma), dell’Associazione Nazionale Archivistica (Roma), della Zentralstelle für Personen und Familiengeschichte (Francoforte), della Schweizerische Heraldische Gesellschaft (Losanna), della Société Française d’Héraldique e de Sigillographie (Parigi), della Société Suisse d’Héraldique, della Società Toscana per la Storia del Risorgimento e di varie altre associazioni e istituti italiani ed esteri; collaboratore di varie riviste e giornali tra cui il «Giornale d’Italia» per il quale curò la pagina dedicata ai “Toscani Illustri”; promotore, quale consulente bibliografico, di una vasta serie di ristampe di libri rari e antichi di araldica, genealogia e storia, realizzate dall’Editore Arnaldo Forni di Bologna; Segretario per l’Araldica di S.A.R. e I. Goffredo di Asburgo Lorena, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Merito sotto il Titolo di San Giuseppe della Casa Asburgo Lorena Granduchi di Toscana, Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 1978, Medaglia “Pro Merito Genealogiae” del Zentralstelle für Familiengeschichte (Germania, 1979), Medaglia della Societade Brasileira de Artes, Cultura e Ensino (Brasile, 1980); sp. Mirella Chirici da cui:

1) Pierfrancesco, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 9 ott. 1963, Direttore dello Studio Araldico Genealogico Guelfi Camaiani, Presidente dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, Direttore della «Rivista Nobiliare», Perito del Tribunale di Firenze in qualità di Esperto in Araldica e Genealogia, sp. Gea Mostardini, Avvocato, da cui: a) Filippo Maria, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 28 set. 1990; b) Isabella, Nobile dei Conti, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 13 ago. 1997;

2) Alessandro, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 15 gen. 1965, Membro dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, collaboratore della «Rivista Nobiliare», sp. la Dottoressa Annalisa Baldi da cui: a) Francesco, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 27 nov. 2001; b) Margherita, Nobile dei Conti, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 24 feb. 2005;

3) Gherardo, Conte Palatino, Patrizio di Arezzo, n. a Firenze il 3 mar. 1969, Avvocato, Membro dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, collaboratore della «Rivista Nobiliare», sp. Sara Corleto da cui: Costanza, Nobile dei Conti, Patrizio di Arezzo, n. a San Candido (Bolzano) il 3 mag. 2004.

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