FIESCHI

  • Conti (mf.).
  • Arma: bandato d’azzurro e d’argento.
  • Arma rappresentata nel Blasonario Generale Italiano.
  • Famiglia iscritta nel Registro della Nobiltà Italiana.

Antichissima e Nobile Casata discendente dai Conti di Lavagna, della quale se ne hanno memorie certe sin dal secolo XI. Fu tra le principali di Genova, possedette numerosi Feudi e Signorie, dette alla Chiesa Papa Innocenzo IV nel 1243 e Papa Adriano V nel 1276, numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, nonché una lunga schiera di uomini illustri per virtù civili e militari che caratterizzarono la storia di Genova tra il secolo XIII e XVI. Diramazioni fiorirono sin da epoca antica nel Parmense ed in particolare a Busseto, dove la famiglia fu annoverata tra le Nobili e da dove si diramò nel Cremonese. Il personaggio più antico di questo ramo, ampiamente illustrato nell’opera di Riccardo De Rosa «I Fieschi a Cremona» (in Riv. Provincia Nuova, 1992-1993), è Bartolomeo, discendente dai Fieschi, Conti di Lavagna, vivente a Busseto e morto nel 1496. Da questi discesero i fratelli: Nicola, Giovanni, Francesco, Gerolamo ed Antonio; quest’ultimo, nato nel 1490 circa e stabilitosi a San Daniele Po (Cremona) nel 1534, ebbe tra gli altri Cesare, nato nel 1540 circa, da cui, attraverso numerose generazioni, si giunge agli attuali rappresentanti:

Conte Aldo, n. a Robecco d’Oglio (Cremona) il 21 ott. 1934, f. di Riccardo Giovanni (n. a Due Miglia, Cremona, il 5 lug. 1897) e di Barbara Cigolini, sp. Zemira Giovanna Veschi, da cui:

Conte Maurizio, n. a Sospiro (Cremona) il 13 nov. 1960, imprenditore, Membro dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, sp. Stella Binaccioni, da cui:

1) Conte Gianluca, n. a Como il 9 lug. 1988;

2) Conte Giacomo, n. a Como il 3 giu. 1996.

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