d’Abundo

  • Baroni (mf.).

  • Arma: di rosso, alla cornucopia d’oro..

  • Arma rappresentata nel Blasonario Generale Italiano.

  • Famiglia iscritta nel Registro della Nobiltà Italiana.

Questa Casata (il cui nome, augurale, deriva dal latino “abundus” ovvero colmo, abbondante) ha lasciato le sue più antiche memorie a Cava dei Tirreni, dove risulta attestata sin dal secolo XV e donde si diramò. Nicola Antonio figura quale Notaio in Cava dei Tirreni nel 1550. Giovan Pietro, di Cava dei Tirreni, fu Tavolario nella seconda metà del 1500. Giovanni Troiano compare quale Notaio in Napoli nel 1585. Il Chierico Orazio nel 1619 è ricordato quale inviato del Nunzio Apostolico di Napoli. Un cospicuo nucleo di questa Casata fiorì a Forio, nell’isola d’Ischia, dove dette numerosi uomini illustri e dove è ricordata per essere stata sin dalla seconda metà del 1800 tra le principali famiglie di armatori di brigantini. Da Vito, nato nel 1690 circa, sposato con Loreta Coppa e morto a Forio il 30 nov. 1740, si ebbero Nicola Girolamo e Francesco Antonio Bonaventura. Dal predetto Nicola Girolamo, nato a Forio il 13 ago. 1716, attraverso varie generazioni, si giunge agli attuali rappresentanti:

Barone Nicola, n. a Forio il 30 giu. 1951, Armatore, f. di Emanuele e Maria Loreta Sorrentino, sp. Donata Rizzo, da cui:

1) Barone Emanuele, n. a Napoli il 22 ott. 1979, Dottore in Giurisprudenza, Armatore, Membro dell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana, sp. Valentina De Nunzio, da cui:

a) Barone Nicola, n. a Napoli il 29 lug. 2010;

b) Barone Lorenzo, n. a Napoli il 29 lug. 2010 (gemello del precedente);

2) Baronessa Giulia, n. a Napoli il 16 set. 1983.

 

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